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canapa in bioedilizia: oppurtunità da cogliere

L'utilizzo della canapa in bio-edilizia è un opportunità che questa pianta offre e che viene sempre più sfruttata nell'ambito di costruzioni green ed ecosostenibili.

Perché la canapa?

La canapa è una pianta molto semplice da coltivare. Fino alla prima metà del '900 era ampiamente coltivata in molte regioni italiane (soprattutto Piemonte ed Emilia Romagna), rendendo il nostro paese uno dei principali produttori a livello mondiale di questo bio-materiale.

La canapa possiede ottime proprietà come:

  • eccellente traspirazione

  • ottima resistenza;

  • capacità di assorbimento dell'umidità

  • resistenza a muffe

  • basso grado di combustione

Canapa e bio-edilizia

Negli ultimi anni, nuovi studi hanno avvalorato le notevoli qualità della canapa, sia in termini di resistenza delle fibre che in termini di ecosostenibilità. La sua coltivazione è in rapida diffusione in tutta Europa e anche in Italia.

Uno studio dell' ENEA sulla canapa ha dimostrato che è possibile sostituire gli isolanti tradizionali (come polistirene, fibra di roccia o di vetro) con la fibra di canapa, permettendo ad un edificio in laterizio di attenuare il flusso termico di circa il 30% e la trasmittanza della parete del 20%.


Dal punto di vista agronomico

La coltivazione della canapa è piuttosto semplice, la pianta non richiede particolari attenzioni, soprattutto se viene destinata alla produzione di steli per il mondo della bio-edilizia.

La semina viene effettuata in primavera, su un terreno adeguatamente preparato che eviti i ristagni d'acqua (unico nemico della canapa è l'eccessivo apporto di acqua).


La raccolta avviene nella seconda metà del mese di settembre e nelle prime settimane di ottobre. Non essendoci ancora un mercato ben sviluppato per l'utilizzo della canapa in bio-edilizia, è consigliabile sfruttare questa pianta anche per la raccolta del seme molto richiesto in ambito agro-alimentare.


Per questi motivi la raccolta verrà fatta in prima battuta con una trebbia che raccoglierà la parte apicale delle piante (in cui è presente il seme); in un secondo momento andranno falciate le bacchette e lasciate essiccare in campo per qualche giorno.

Una volta essiccati gli steli andranno pressati con roto-presse e inviati all'impianto di trasformazione che li separerà ottenendo fibra e canapulo.


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